Genova 9-10 ottobre 2014
- Livio Di Bernardo
- 15 ott 2014
- Tempo di lettura: 4 min
Mi duole aprire questo blog con un post su un'alluvione... un'altra alluvione, la seconda in 3 anni nella stessa zona.
Ormai non si può più parlare di bombe d'acqua e di imprevedibilità. Sono anni che in questo periodo, con le prime piogge più consistenti, ci troviamo a parlare di catastrofi, ma io mi chiedo: da quando una pioggia, anche se durasse 2 giorni ininterrottamente, debba rappresentare un pericolo? è la natura che sta diventando più aspra e severa o si sta solo riprendendo gli spazi che l'uomo gli ha (ingustamente ed illegalmente) rubato costruendo dove non poteva?
Per fortuna, questa volta, il conteggio delle vittime si è arrestato ad una sola persona (nel genoano) ma migliaia di famiglie hanno perso tutto, e ripeto... TUTTO per colpa dell'inciviltà, sia dei progettisti, sia dei committenti, sia delle amministrazioni! Hanno perso la propria casa, i ricordi e foto accumulati negli anni, souvenir di vacanze e gite fuori porta passate in famiglia. Queste famiglie devono ripartire da zero, e se sono fortunati uno dei coniugi ha anche un lavoro fisso! Quale angoscia, quale disperazione e soprattutto quanta rabbia devono avere accumulato in queste ore tutti quei cittadini privati di ogni bene primario? è qualcosa che, data la mia età, va oltre la mia immaginazione! Infatti non tratterò quest'argomento ostico ed estremamente delicato. Io voglio andare a monte!
Perchè si è costruito dove non si poteva? c'è la legge Legge 8 agosto 1985, n. 431 meglio conosciuta come la "legge Galasso" che prende il nome dal suo promotore che detta a chiare lettere l'INEDIFICABILITA' ASSOLUTA nelle zone a ridosso di bacini o corsi d'acqua, dal mare, in montagna al di sopra di una certa quota e molte altre aree protette! Gli enti locali hanno l'obbligo morale rispetto ai propri di cittadini, ma anche rispetto a loro stessi, di far rispettare le leggi e di controllare che vengano applicate per la salvaguardia del territorio! Sono stati istituiti dei piani paesistici appunto per una conservazione dei luoghi e dello stato idrogeologico del territorio statale!
Una volta aquisiti questi strumenti si deve procedere alla verifica sul posto dello stato attuale e non limitarsi a constatare la presenza di strutture abusive o antecedenti queste misure di salvaguardia. Si deve procedere per cercare di ripristinare le aree protette e assicurarsi che vengano mantenute così come dovrebbero essere!
Si dovrebbe procedere con la demolizione degli edifici abusivi (che si trovino o meno nelle aree precedentemente nominate) cercando di risistemare le famiglie in altri alloggi in altre zone, più sicure per loro e per tutta la comunità. Per quanto riguarda gli edific in regola antecedenti la legge Galasso invece si procederà con un dialogo diretto con le famiglie interessate cercando di studiare piani ad hoc risistemandole e ricollocando le cubature in questione in altre zone sul modello di funzionamento della perequazione!
Il tutto deve essere rivolto alla salvaguardia del terreno e delle aree/fasce di rispetto che DEVONO rimanere libere e procedere di pari passo alla manutenzione e alla pulizia del corso dei fiumi e torrenti.
Purtroppo questo è un tema caldissimo nella nostra nazione. Ogni autunno ci ritroviamo a parlare di alluvioni in varie zone d'Italia, e al 90% è per colpa della negligenza delle pubbliche amministrazioni che non tengono alla manutenzione del territorio e/o per non controllare per tempo le documentazionei presentate per le richieste dei titoli edilizi. Questo produce un eccesso di spesa pubblica per il risanamento nel post alluvione, perdite di tempo e di lavoro per molte persone quando si sarebbe potuto prevenire con una spesa che si aggira intorno a 1/5 di quella necessaria alla liberazione dal fango e alla ricostruzione.
Per i tragici fatti di Parma e Grosseto ci si trova di fronte ad altre realtà ed altre problematiche che non affronterò adesso. Ci sono sicuramente anche altre motivazioni che contrbuiscono alla situazione nella quale versa oggi il nostro paese e tra queste si possono citare l'altissima percentuale di cementificazione del territorio italiano (molto più alta che in qualsiasi altro stato d'Europa e del mondo), la corruzione capillare che è il male numero 1 della giustizia, della comunità e del quieto vivere comune... che ci porta dritti dritti al senso di CIVILTA' che ormai manca in moltissime persone che badano solamente al proprio giardino indignandosi solo se quello che fa il vicino va a ledere parte del proprio campo.
Il primo vero passo per la civiltà è riabilitare il senso di comunità insegnandolo, in primis, ai bambini a scuola ma soprattutto cercare di ravvivarlo nei genitori che sono il primo e grande esempio che ogni singolo bambino ha nella vita!
Tutte queste questioni verranno sicuramente recuperate e trattate meglio nei prossimi post, quando ce ne sarà l'occasione e la pertinenza!
Per il momento mi fermo qui e vi auguro un buon finesettimana, sperando che le parole spese facciano riflettere e nascere nuove discussioni. Le argomentazioni e le osservazioni, se costruttive e non semplicemente disfattiste, fanno sì che si arrivi a risultati migliori nella vita di tutti i giorni!
Livio Di Bernardo
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